Circa 150 progetti edilizi bloccati e una decina di inchieste giudiziarie causate da una giungla normativa da "potare" con urgenza.
La situazione di Milano nel settore edilizio non è delle migliori, anzi è pessima. Abbiamo già perso 100 milioni in oneri di urbanizzazione, senza contare posti di lavoro e giro d'affari dalle costruzioni all'arredamento.
Gli emendamenti "Salva Milano" presentati da tutti i partiti presenti in Parlamento per far uscire dallo stallo il nostro capoluogo è un segno di maturità politica. Certamente a Milano si poteva alzare prima la mano per trovare una soluzione, ma la situazione è in effetti complessa. Il problema è presente anche in altre città e per risolverlo si dovrebbe arrivare a un più generale decreto "Salva Casa".
L'eccesso di burocrazia è l'autosabotaggio della nostra amata Italia. Mi auguro che partendo dalla crisi dell'edilizia a Milano, si arrivi a una revisione strutturale del nostro sistema. Politici, amministratori, giudici, imprenditori, lavoratori, forze dell'ordine, cittadini: tutti abbiamo bisogno di regole chiare, semplici, concrete, efficaci. Non di burocrazia.
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