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Immagine del redattoreNicola Spadafora

La contrattazione collettiva nazionale non si tocca!


Ieri, ho partecipato, in qualità di relatore come Presidente di CONFAPI MILANO, all’evento organizzato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano dal titolo: “Salario minimo tra legge, contrattazione ed equità sociale: un approccio interdisciplinare”.

È stata un’importante occasione di dialogo, confronto e affermazione di alcuni principi inderogabili!

La lacuna del salario minimo o "salario giusto" (per citare il presidente del CNEL Renato Brunetta) l'abbiamo, come Confapi, già colmata, considerato che i nostri CCNL prevedono già una retribuzione lorda superiore rispetto a quanto ipotizzato dal recente disegno di legge.

In generale, non riteniamo comunque che possa essere l'introduzione della norma a tutelare il lavoro: salario adeguato, contributi pensionistici, sicurezza e welfare sono tutti aspetti che vanno garantiti!

Riteniamo, quindi, che lo strumento di tutela sia per i lavoratori sia per le imprese debba rimanere la contrattazione collettiva nazionale.

Il ruolo dei corpi intermedi va rafforzato, non certo sminuito, preservando la libertà di contrattazione delle parti sociali.

È altresì importante rafforzare i contratti collettivi adottati dalle confederazioni maggiormente rappresentative e contrastare la proliferazione dei contratti pirata, che creano concorrenza sleale tra imprese, ai danni anche dei lavoratori, in quanto privati di diritti e tutele.

Attendiamo le determinazioni del CNEL, a cui spetta il ruolo di indirizzo in materia, con l'auspicio di veder rafforzato ruolo e compiti dei corpi intermedi, che hanno già dimostrato, insieme, di poter raggiungere i migliori risultati di tutela e sviluppo.

Un augurio di buon lavoro a tutti!




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