A cosa è servito il diritto di voto a 4,6 milioni di 18enni in queste elezioni politiche? Sicuramente non a far diminuire la distanza tra Politica e Giovani, anzi.
Secondo i primi dati emersi oggi, rispetto a un astensionismo medio del 36% nella tornata elettorale del 25 settembre 2022, nei giovani si è arrivati al 50%. Altro che appelli delle star dei social media. Nei prossimi giorni avremo poi dati ancora più approfonditi per capire.
Cosa fare per non perdere uno straordinario patrimonio di energia, ottimismo, capacità, nuove idee, a volte anche di entusiasmante esperienza?
L'ho scritto nei giorni scorsi e lo ripeto a maggior ragione ora: è necessario istituire per legge le "quote giovani".
A loro vanno riservati per legge - così come per le "quote rosa" - posti nelle aziende, nelle istituzioni e anche in politica. Come è accaduto per le donne - anche se la strada è sempre in salita - dobbiamo garantire inclusione, equità e partecipazione. I giovani hanno entusiasmo, dinamismo, nuove idee e nuove competenze, in un mondo in continua evoluzione. Vogliamo che continuino a scappare all'estero? Che si rifugino nel reddito di cittadinanza come unica alternativa? Che critichino o prendano del tutto le distanze dai "grandi" per i loro evidenti insuccessi?
Nell'augurare buon lavoro al prossimo Esecutivo, ribadisco la priorità assoluta da dare alla proposta di istituire "quote giovani".
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