“Lavoro agile” (smart working) o essere “agili al lavoro”? Questo è il problema. Prima di provare a rispondere a questo amletico dubbio, ti chiedo: da lavoratore o da datore di lavoro, cosa ne pensi dello smart working? O, per dirla appunto in italiano, del “lavoro agile”?
Se ne parla da tanto, migliaia di persone lo hanno fatto prima in modo sperimentale fino all’inizio del 2020, poi milioni di aziende e lavoratori sono stati in qualche modo costretti a viverlo causa emergenza sanitaria. Tu sei tra quelli che lo ha provato?
Fatto salvo il diritto al diritto alla disconnessione (cioè un lavoratore non deve essere reperibile h24), lo smart working dà a molte persone grandi vantaggi: - risparmio di soldi, tempo e stress tra traffico e mezzi pubblici affollati - orari molto flessibili - in autonomia si lavora più concentrati - niente badge da strisciare all’ingresso o all’uscita. Insomma, ne guadagna il “work-life balance”.
Ci sono anche alcuni “però”: - aumentano le riunioni online, visto che non c’è possibilità di incrociarsi con colleghi e condividere velocemente anche informazioni utili - si deve fare la spesa e cucinare anche a pranzo - a volte non si è da soli in casa - aumentano le spese dei consumi casalinghi.
Tra pro e contro, credo che la bilancia sia comunque a favore dello smart working.
Voglio provare ora a rispondere all’interrogativo iniziale: “lavoro agile” o “agili al lavoro”? Per essere agili al lavoro intendo che al di là di come si svolge un lavoro, se si è al computer alla scrivania in ufficio o sul tavolo della cucina, sono sempre prioritari l’approccio e la forma mentis.
Una persona con la testa sulle spalle prova a rendere al 100% in ogni situazione: cioè, è “agile al lavoro”. Una persona intelligente, visto che lo smart working lo consente, cerca di finire i compiti assegnati con ancora più velocità, per contribuire al bene dell’azienda e del progetto di cui fa parte, per avere poi più tempo libero per sé, la propria famiglia i propri hobby e amici.
Quindi, sì al lavoro agile quando possibile, sì – sempre – a essere agili al lavoro.
E tu cosa ne pensi, da lavoratore o imprenditore? Consigli e critiche aiutano a migliorarci, sempre. Intanto, buon lavoro a tutti!
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