Fermiamo questa terribile guerra, subito.
Ma nello sperare, nel pregare, nel sognare un mondo senza conflitti, non perdiamo di vista il nostro quotidiano.
E oggi decine di milioni di cittadini italiani sono alle prese anche con problemi economici immensi, aggravati da bollette alle stelle. È inaccettabile.
Stiamo vedendo la luce su due anni di pandemia. Una tragedia imprevedibile, certamente, dove però non è stata fatta quasi per nulla una seria autocritica: quella su anni e anni di tagli alla sanità pubblica, arrivata doppiamente stremata di fronte all’emergenza Covid 19.
Oggi temo si stia facendo lo stesso. Salgono le bollette? “Colpa della guerra...”.
Io dico “no!”.
Le bollette sono iniziate a salire a fine 2021, frutto di grasse speculazioni. Fatte sulla pelle dei cittadini.
È ovvio che il conflitto russo-ucraino (e speriamo non si allarghi oltre) stia portando le materie prime (e quindi anche la produzione di beni essenziali come il cibo, che richiede energia per essere prodotto e trasportato) a essere ancora più care.
Ma il problema nasce da lontano. Tornare a riaprire le centrali elettriche a carbone per contrastare l’emergenza, è una mossa obbligata. Stanziare miliardi per controbilanciare gli aumenti anche (attenzione però a creare ancor più debito).
Ma dove sono le politiche per rilanciare veramente fonti alternative pulite? La tecnologia esiste, le risorse ci sono.
Qualcosa si muove, ma la volontà politico-economica dove guarda veramente?
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