
Lo Stato incassa ma le tasse restano su. Cuneo fiscale da rivedere, subito
Si può lavorare con una paga di 9 euro l'ora? Si può vivere con meno di 1.000 euro al mese? In entrambi i casi la risposta è una sola: no. Certamente si può sopravvivere... ma non siamo naufraghi su un'isola o dei viaggiatori persi nel deserto. Siamo in Italia!
Eppure, lungo la Penisola il 5,3% degli over 65 e il 14,2% dei minori vive in povertà assoluta.
Anche a te i dati del 30° Rapporto sulle diseguaglianze e dinamiche sociali presentato in queste ore dall'Istat fanno venire i brividi?
Nel nostro Paese 1 lavoratore su 3 guadagna meno di 1.000 euro al mese. Parliamo di 4 milioni di persone il 29,5% del totale. Un numero enorme.
L'intervento sul Cuneo fiscale (cioè ridurre - ampiamente, dico io - la parte di trattenute che va allo Stato, lasciandola al lavoratore, dipendente o libero professionista o azienda che sia) oramai è indifferibile.
E come fa lo Stato a far quadrare i conti, dirai tu?
In questo momento di grande crisi, abbiamo notato tutti che sono aumentati a dismisura i costi dell'energia elettrica, del gas, della benzina. Cosa significa?
Che gli italiani pagano tanto di più. E lo Stato? Incassa tanto di più tra tasse e iva... E parliamo di miliardi e miliardi di euro.
Dove sono? Perché non si pone un tetto al costo dell'energia e di conseguenza alle tasse? Evidentemente allo Stato non conviene. Ma lo Stato deve lavorare per noi cittadini: per i giovani, per le famiglie, per le partite iva, per gli imprenditori, per tutti i tipi di lavoratori.
L'Istat ha evidenziato anche altri gravi dati sulla denatalità e l'aumento dei single.
Pensi anche tu che così non ci sia futuro?
Purtroppo la situazione economica sta contribuendo al cambio culturale, negativo, di un Paese. Nessuno ne parla, forse meglio parlare di calcio o postare foto al mare che nascondono queste verità?
Ci diamo da fare, anche insieme?
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