Invece di aumentare le tasse, facciamo lavorare le imprese
La riforma del catasto porterà più tasse sugli italiani? Sì. Infatti, pur con tutte le garanzie del caso, è inevitabile.
Perché? Il motivo è semplice: il calcolo attuale è di tipo reddituale. L’Ue e la proposta del Governo lo vogliono trasformare in calcolo patrimoniale.
Ciò significa che dal 2026 l’Agenzia delle Entrate potrà calcolare l’Imu e le altre imposte sulla casa basandosi sul valore di mercato.
E questo non lo chiamate un aumento delle tasse? Che, a dire il vero, rischia di essere davvero imponente e per tutti.
La tenuta del Governo su questo tema è a rischio.
Ma molto più in pericolo sono le tasche degli italiani.
Diciamocelo: chi vorrebbe trovarsi al posto del premier? Il suo compito è davvero arduo. Ma alcune scelte potrebbero senz’altro essere più concrete e a favore di tutti i cittadini.
La crisi sta impoverendo tutti, in primis lo Stato. Ma oltre ai fondi del PNNR (speriamo bene), secondo te da dove possono arrivare soldi?
Esatto e semplice: da chi paga le tasse. E chi paga le tasse? Tra gli altri, le imprese e i lavoratori.
Perché non si semplificano le norme? Perché non si sburocratizzano le procedure? Perché aprire un’impresa in Italia costa 5, 10, 20 volte di più che in altri Paesi europei?
Tu preferisci la grande riforma del Catasto o tante piccole riforme che invece favorirebbero il lavoro e quindi il benessere e di conseguenza il pagamento delle tasse?
Evitando, tra l’altro, di aumentarle...
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