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Fantastica la Design Week, ma ora parliamo del caro case-affitti (+36% a Milano!)

  • Immagine del redattore: Nicola Spadafora
    Nicola Spadafora
  • 29 giu 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

"Bella a buasserie, bello l'armadio, belle e cassapanche... bello, bello, bello tutto”, avrebbe detto Alberto Sordi interpretando magistralmente il Marchese del Grillo. Rivolgendosi, poi, al povero Aronne Piperno l’ebanista che gi aveva presentato il conto, senza però pagarlo: “Adesso te ne poi anna’”.

Cambiando dialetto dal romano al milanese, oppure usando l’inglese per l’internazionalità della nostra Milano, potremmo utilizzare la metafora del film per due fattori: 1) un evento straordinario come la Design Week 2022 2) un problema attualissimo che è il caro case-affitti.

Lo sai qual è la città in Italia che nell’ultimo anno ha visto crescere di più il costo medio degli immobili? Milano, con un +36% (dati I trimestre 2022 dell’Agenzia delle Entrate).

Roma è a +6,4%, Napoli a +9,2%, Firenze e Bologna rispettivamente 10,2% e 11,1%. La media italiana? Ferma al +12%.

Cosa c’entra il Marchese del Grillo?

Abbiamo visto nei giorni scorsi tantissima gente, tante imprese che fortunatamente sono tornate ad esporre e incontrarsi, tanti pezzi pregiati del made in Italy – “buasserie, armadi, cassapanche...” – e del saper fare di tutto il mondo. Ottimo!

C’è, però, l’altra faccia della medaglia. Giovani e ceto medio, ora che si sono spenti i riflettori, “se ne possono anna’”!

È vero che se il business aumenta, di riflesso a cascata c’è da lavorare e guadagnare per tutti. Ma non so se è oggi così. Anzi ho dei grandi dubbi.

Se la benzina è oltre i 2 euro, non ci guadagnano tutti. Se una casa costa oltre 10mila euro al metro quadrato, non ci guadagnano tutti. Se mangiare, spostarsi, acquistare servizi e prodotti costa molto di più, non ci guadagnano tutti.

Perché? Semplice: il lavoro non aumenta e i salari sono sempre gli stessi. Quindi il potere di acquisto scende e a soffrirne di più sono proprio le generazioni future e tutto il ceto medio.

Per carità: guadagnare durante le crisi non è un peccato. Ma ragioniamo anche in ottica sociale.

Ai giovani dico: se avete la fortuna di famiglie che vi pagano affitti e studi, siatene grati, studiate, lavorate e non perdete tempo. Se avete difficoltà, datevi da fare, lavorate di giorno e studiate di notte, sacrificatevi con intelligenza: la Vita vi ripagherà.

A chi ha a cuore la Società chiedo: diamoci da fare per far girare meglio le cose, così non va...

 
 
 

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