Qualche mese fa, parlando di partnenariato virtuoso tra pubblico e privato, in un post avevo scritto queste parole. “Vediamo lo Stadio San Siro a Milano. Esistono società private disposte a investire quasi 1 miliardo di euro per una struttura all’avanguardia in Europa. Qual’è invece la realtà? Siamo fermi da anni in una fase valutativa per vedere i “se”, i “come”, i “perché”...”.
Ci risiamo?
Nelle ultime ore c’è stata una polemica a distanza tra l’amministrazione locale meneghina e le società di Inter e Milan.
Accanto al progetto del nuovo San Siro con investimenti privati di circa 1 miliardo di euro - che lo renderà una cittadella dello sport, della cultura, della socialità - è rispuntata l’ipotesi Sesto San Giovanni.
Cosa vogliamo fare? Mi sembra che valorizzare San Siro con un progetto all’avanguardia non sia solo l’ipotesi migliore. Deve essere l’unica soluzione. Inutile andare fuori città.
Le società fanno i capricci? Può darsi, ma non credo sia questa la verità. Certamente si tratta di un gioco delle parti. Dove, però, l’amministrazione locale deve – a mio avviso – essere più aperta, trasparente e disponibile possibile.
Il protagonismo deve essere quello di Milano e dei suoi abitanti. Le persone e le istituzioni che oggi sono in campo devono fare il loro lavoro, bene, lontano dai riflettori.
Quando il progetto andrà in porto, ognuno riceverà senz’altro i suoi applausi. Meritati. Altrimenti non sarà solo una nuova occasione persa, ma una perdita per l’intera collettività.
Tu cosa ne pensi? Sei favorevole al nuovo progetto di San Siro o no? Perché? Cosa dovrebbe fare l’amministrazione locale e cosa le società di Inter e Milan?
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