Ieri l'ennesimo assalto di alcuni giovani attivisti a un simbolo dell'Italia. Un gruppetto di ragazzi ha tentato di imbrattare le mura del Senato. Bloccati dalla sicurezza si sono versati addosso litri e litri di fango.
Forse pensavano che il fango che ha travolto e ucciso tanti cittadini dell'Emilia-Romagna sia colpa del "Potere" che non agisce contro l'uso del fossile (producendo CO2) per produrre energia. E che, quindi, andava simbolicamente riversato contro un palazzo delle Istituzioni.
Io amo i giovani. Sono padre. Ho lanciato la proposta delle "quote giovani" per garantire per legge la loro presenza in qualsiasi ambito, settore e livello lavorativo.
Ma essere giovani non significa avere per forza e sempre ragione. Ed essere attivisti non significa per forza essere attivi in favore della società e dell'ambiente.
Nessuno mette in dubbio cambiamenti climatici, inquinamento e tanto altro ancora. Ma ai giovani dico: prima impegnatevi, imparate un mestiere, dimostrate di saper fare qualcosa per voi stessi. Troppo facile e poco saggio pretendere di dare lezioni agli altri senza aver mai "sudato".
E se proprio dovete tirare fango, che sia quello che state togliendo con le pale dalla martoriata Emilia Romagna.
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