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Fermiamo la criminalità prima che Milano diventi la capitale della paura

Immagine del redattore: Nicola SpadaforaNicola Spadafora


A Milano si sono registrati nelle ultime ore ennesimi e preoccupanti atti di criminalità. Omicidi, rapine, scippi ancora una volta in prima pagina.

I dati più recenti sulla criminalità vanno analizzati bene: da una parte c’è un calo generale sul totale dei crimini di circa il 15% su base biennale – con un plauso quindi da fare alle forze dell’ordine che operano sul territorio – ma l’altra faccia della medaglia è molto cupa.

Infatti, nel capoluogo lombardo aumentano le rapine (+14%), aumentano gli scippi (+21,6%), aumentano le violenze sessuali (+6,7%).

La crisi economica, i danni collaterali del conflitto Russia-Ucraina, le speculazioni (vedi quelle sui carburanti), creeranno sempre maggiori problemi di sopravvivenza, quindi di aumento della microcriminalità.

Non dimentichiamoci tra l’altro che l’ultimo (2020-2021) Indice della Criminalità de Il Sole 24 Ore ha dato Milano prima in Italia in questa terribile classifica. Ovviamente la delinquenza esiste – purtroppo – ovunque.

Ma dobbiamo assolutamente far scendere dalla vetta e anche dal podio Milano. Siamo la capitale della moda, del design, del digitale, della produttività e di tanti altri valori.

Non dobbiamo trasformarci nella capitale della paura.

Siamo stati troppo a lungo fermi: sia a livello locale che governativo, si spendono tantissime belle parole e buoni propositi, ma alla prova del nove molti meno fatti.

Dobbiamo fare di più.

In quali ambiti cominciare da zero? Dove insistere su progetti positivi già avviati?

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