Quasi 1 miliardo di persone nei prossimi mesi saranno costrette a vivere con meno di 1,90 dollari al giorno e poco meno soffrirebbero la fame.
Sembra un romanzo dell’orrore? Invece è la verità, rilanciata dalle agenzie stampa nei giorni scorsi.
A causa della pandemia, del conflitto in Ucraina e delle scelte politico-economiche conseguenti a questi drammi, solo quest’anno sono 263 milioni in più le persone a rischio.
In un lancio AGI che rilancia un bilancio della ong Oxfam, si legge non senza sconcerto che “i prezzi dei beni alimentari a livello mondiale hanno raggiunto a marzo, secondo la FAO, il massimo storico da quando l’indice è stato istituito nel 1990. Nel frattempo, i grandi produttori di petrolio e gas stanno registrando profitti record, con tendenze simili previste anche per il settore alimentare e delle bevande”.
Ebbene, nonostante la crisi chi detiene il potere delle materie prime si arricchisce. È una novità? No, non è la prima né l’ultima volta... E certamente non è giusto, soprattutto se la povertà aumenta.
Sicuramente alzare l’aria condizionata di qualche grado non è la soluzione, né per la povertà globale né per quella italiana. Anche perché, con la crisi che avanza, se sempre più famiglie non riescono a pagare le bollette sempre più alte, i consumi diminuiscono comunque...
Poi, sicuramente dobbiamo essere oculati – ma come avremmo dovuto farlo da sempre – ma soprattutto i nostri Governi devono far lavorare le imprese e rendere loro la vita il più semplice possibile.
È al limite dell’inspiegabile, invece, l’accanimento costante su chi fa impresa, nonostante le PMI siano il motore di questo Paese. E solo le PMI possono veramente rilanciarlo.
Sei d’accordo o meno con questa mie considerazioni? Perché?
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