La pandemia ha messo ancora più in crisi i tassi di occupazione al femminile e aumentato le difficoltà che le donne incontrano nella nostra società.
Come riportato nero su bianco dal rapporto Bes (Benessere equo e solidale) appena pubblicato dall’Istat, “non in tutti i paesi la pandemia ha colpito di più le donne, ma in Italia sì”.
Tu l’avresti mai detto?
La distanza del nostro Paese con la media UE - che già era la più ampia prima della pandemia e a maggiore svantaggio per le donne - è ulteriormente aumentata. Gli ultimi dati disponibili al terzo trimestre 2021 segnano un divario di 15 punti tra le donne e 6 punti tra gli uomini.
Quale occasione migliore per fare un augurio a tutte le donne, prendendo come spunto l’arrivo in queste ore nella Stazione spaziale internazionale dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti? Per AstroSamantha è un grande bis e una grande responsabilità, portata avanti a circa 400 km sopra le nostre teste, viaggiando ad una velocità di 27.600 km/h.
Il mio augurio oltre che alle donne è rivolto anche agli uomini. Non è possibile una società completa e matura senza uguali opportunità, diritti, possibilità, retribuzioni e via dicendo. Le donne e gli uomini più sensibili, capaci e intelligenti devono impegnarsi quotidianamente nell’annullamento di arcaici modelli di pensiero.
Un esempio? In quasi tutta l’UE sono le donne a detenere il maggior numero di titoli studio in ambito terziario: il 57% del totale, che in Italia sale al 57,4%. Questo primato purtroppo si infrange nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Qui gli uomini hanno un valore doppio (2,8%) rispetto alle donne (1,4%). Ancora: tra le donne 1 su 4 (25%) non fa formazione né lavora, tra gli uomini il rapporto è 1 su 5 (21,2%).
In un mondo sempre più in crisi è proprio il fiore dell’intelligenza femminile che può e deve fare la differenza. Ne abbiamo da guadagnarci tutti.
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